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L'arte nell'antichità

Nell'antichità si praticava l'arte della pittura, come gli affreschi, e la lavorazioni di vasi e mosaici. 

 

L'AFFRESCO consisteva nel dipingere su una parete "a fresco", cioè quando l'intonaco non era ancora del tutto secco. In questo modo i colori si mescolavano con l'intonaco e mantenevano una resistenza illimitata all'acqua e al tempo. Una delle opere più significative appartenente all'arte funeraria etrusca è l'affresco della "Tomba dei leopardi" nella necropoli etrusca di Tarquinia datato 453 a.C..

 

LA CERAMICA DEI VASI: la ceramica fu una tecnica decorativa per i vasi in terracotta,  introdotta ad Atene nel 530 a.c. Le figure venivano dipinte sulla superficie argillosa con un impasto di acqua e argilla arricchito con ossidi di ferro.

A questa prima fase della lavorazione si aggiungevano successivamente, tramite incisioni con strumenti appuntiti, i dettagli delle figure che erano costituiti dall' emergere del colore di fondo. L'ultima fase è il processo di cottura con la quale gli ossidi di ferro assumevano il colore nero lucido.

 

IL MOSAICO: è una composizione pittorica ottenuta mediante l'ultizzo di frammenti di materiali (tessere) di diversa natura e colore ( pietre, vetro, conchiglie), che può essere decorata con oro e pietre preziose. Non è facile stabilire l' origine del nome"mosaico": l' uomo ha sempre manifestato una naturale inclinazione a decorare suppellettili o architetture, utilizzando sia pigmenti sia pietruzze già colorate dalla natura stessa.

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